venerdì 14 febbraio 2014

SCULTORI DEL LEGNO A FABRIANO -di Sandro Tiberi-

La tradizione dell’incisone del legno a Fabriano, nel precedente secolo, nasce con la presenza in città del prof. Adolfo Ricci, che nel 1892 è assunto come insegnante d’intaglio nella Regia Scuola Professionale. L’artista Ricci, nel 1855, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Perugia con ottimi voti e grazie al suo grande talento di intagliatore e scultore del legno è chiamato a realizzare grandi opere come: la porta del Palazzo del Popolo Romano, la sala da pranzo e la porta del Palazzo del Principe Sciarra a Roma. Eseguì moltissimi lavori su commissioni di personaggi illustri, nel Lazio e nell’Umbria. Nel 1900 all’Esposizione Universale di Parigi gli fu riconosciuto un prestigioso riconoscimento e fu nominato membro dell’Accademia di Belle Arti di Bruxelles. Si spense a Fabriano il 5 febbraio del 1904. Nella nostra città rimase per dodici anni, lasciandoci una magnifica e monumentale opera lignea, con intarsi che ricoprono pareti, soffitto e porta d’ingresso della storica, oggi, farmacia-museo Mazzolini – Giuseppucci, in corso Repubblica, 33. Il prof. Adolfo Ricci ha lasciato una bella eredità a Fabriano, che nel tempo ha appassionato nell’arte della scultura lignea artisti, oggi scomparsi, come: prof. Ennio Gaoni (1915-2000), Elvo Orfei (1921-2011) e Alfredo Prosperi (1900-1993). Per non dimenticare questa nobile arte di Artisti del legno a Fabriano, sarà allestita il 22 febbraio presso il magnifico Oratorio di Santa Maria del Gonfalone, una mostra con la partecipazione di sei Artisti fabrianesi, eccellenti intagliatori del legno. Questa settimana presentiamo l’artista, Otello Crialesi nato nel 1943, seguendo le orme del padre Luigi (1911-1981) e del nonno Giuseppe (1877-1954) raffinati ebanisti nella bottega di famiglia in via 1 vicolo Fratti, continua con passione una tradizione familiare trovando nella lavorazione di un tronco di ulivo, un inno alla vita dove estrinsecare le proprie sensazioni e plasmare oggetti e personaggi che vivono dentro la materia aspettando la sua mano per essere liberati e uscire alla luce. Le sue opere rilevano un rigoroso studio e una perfetta armonia. Nei volti ha saputo cogliere con grande abilità sia le espressioni di dolce serena umanità, sia quelle caratterizzate da vigorosa oggettività. Nel 1988 una bellissima mostra, presso il Museo della Carta e Filigrana, insieme all’artista Roberto Moschini ha fatto rivivere l’arte lignea con sculture che hanno coinvolto il pubblico alla riappropriazione di quella gestualità antica, narrando realtà e leggende attraverso legno di ulivi secolari. Nella presentazione il dr. Giancarlo Castagnari, scrive: “ Scolpire il legno di ulivo è impresa difficile e complessa. L’oggetto-scultura nasce da un’idea che in corso d’opera si adegua alla natura capricciosa e misteriosa dell’ulivo: la forza-materia non subisce passivamente la metamorfosi formale e volumetrica, ma con la sua struttura originale partecipa alla delineazione del modello”. La mostra al Gonfalone vuole essere un omaggio all’arte scultorea del legno di molti fabrianesi di ieri e di oggi, con opere tutte da ammirare.
Sandro Tiberi

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